C’è una storia incredibile che riguarda due giovani, Lorenzo e Noa, lui residente a Uggiate a Como e lei svizzera che vogliamo raccontarvi.

I due ragazzi sono stato intervistati dalla trasmissione In Onda trasmessa su La7 dove hanno ampiamente raccontato la loro vicenda (link per vedere l’intervista integrale) ma non solo, la mamma della ragazza è una giornalista e ha pubblicato su TPI una lunga lettera al ministro della Salute Roberto Speranza.

Ma veniamo alla vicenda vera e propria. I due giovani fidanzati sono recato in una masseria in Puglia nei pressi di Ostuni per trascorrere lei vacanze dove purtroppo scoprono di essersi ammalati dopo che un amico di Lorenzo è risultato positivo al Covid.

I due giovani effettuano subito il tampone e risultano positivi entrambi ma asintomatici.

“Una rapida telefonata e un’ambulanza di Cernobbio è pronta a partire per riportare a casa i due positivi, che malati non sono, perché completino la quarantena in isolamento in una casetta monofamiliare non distante da Como liberata ad hoc dai parenti. Idem è pronto a fare il TCS, efficientissimo Touring Club svizzero al quale tutti i cittadini elvetici si rivolgono per far rientrare i familiari da aree e paesi a rischio, come purtroppo si è rivela essere l’Italia”, racconta la giornalista su TPI.

Ma qui comincia la vera Odissea perché a causa del protocollo messo a punto dal Ministero della Salute non è possibile il trasferimento dei ragazzi a casa. Inizia così l’isolamento di Lorenzo e Noa nella masseria in Puglia senza la possibilità di spostarsi.

Quando finalmente la madre della ragazza riesce a trovare una soluzione per riportarli a casa si scopre anche la cifra, esorbitante, che le famiglie devono sostenere per il trasferimento: ottomila euro la spesa sostenuta per tornare a Como e in Svizzera tra ambulanza e auto di scorta.

Una liberazione pagata a caro prezzo che è risultata l’alternativa più sensata rispetto al pagamento del soggiorno di settimane in settimane nella masseria pugliese.

La giornalista Barbara Gazzale Dardani ha raccontato l’intera vicenda al ministro Speranza e spera che possa essere di monito per altre famiglie per evitare il calvario che hanno dovuto passare loro.