Cala il sipario sulla quarta edizione di «Parole d’Organo»: un concerto in chiesa a Civello

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Domenica 24 Novembre alle 21, con l’ultimo appuntamento cala il sipario della quarta edizione di «Parole d’Organo»: un viaggio che abbraccia più mesi dell’anno, dalla Quaresima alla festa di Santa Cecilia in novembre. Incredibile il successo di ogni evento, quanta gente che vuole ascoltare musica, che sia d’organo, corale o strumentale: il pubblico cresce e ha voglia di fermarsi un’ora, in un mondo oggi frenetico.

Per l’occasione alle 21 in chiesa a Civello.

si esibiranno Mattia Calderazzo e la giovanissima pianista Valeria Bianchi al pianoforte

L’obiettivo è quello di porre al centro la musica: l’arte come mezzo per veicolare emozioni e per comunicare senza bisogna di parole, trascendendo le barriere linguistiche.
La musica permette di raccontarsi, di dare forma e struttura ai pensieri, agli stati d’animo, alle atmosfere del momento, presente, passato e futuro. Insieme poi, musica e parole raccontano l’universo culturale di un popolo, ne rispecchiano il modo di cogliere la realtà, ci dicono ciò che siamo e ciò che vorremmo o dovremmo essere: cristallizzano, dunque, la memoria e il sentimento di una collettività.

AFFINITÀ DIVERGENTI: L’unione Dell’organo e del Pianoforte

Quando si pensa alla musica da camera, solitamente, la mente corre a duetti, trii, quartetti, quintetti, archi, voce, pianoforte, strumenti a fiato. Ciò che, senza dubbio, non si immagina è lo strano abbinamento di pianoforte e organo, due strumenti così diametralmente opposti come storia e repertorio (senza contare, inoltre, le differenze intrinseche a ciascun organo, sempre differente da un altro per disposizione fonica). Le “affinità divergenti” sono proprio quelle che caratterizzano i due strumenti protagonisti della serata: l’organo, che nella Chiesa rappresenta ovviamente il padrone di casa, e il pianoforte, in questo caso gradito ospite. “Affini” perché sono entrambi strumenti “da tasto” e con una notevole estensione di suoni; “divergenti” per le modalità espressive che stanno agli antipodi l’una dall’altra: un suono tenuto, in teoria all’infinito, e “inespressivo” dell’organo, e un suono particolarmente espressivo, duttile e che si spegne, quello del pianoforte. E quindi strumenti che si compensano l’un l’altro, si arricchiscono reciprocamente, e che invece di farsi guerra per una presunta supremazia, si spalleggiano per conquistare gli ascoltatori e portarli ad esperienze musicali nuove e inaspettate. Il programma scelto per la serata vedrà l’esecuzione delle piu’ belle pagine di musica del periodo romantico, Elgar, Sean Sans, Chopin, Mettit per poi chiudere con il primo movimento della celeberrima Quinta Sinfonia di Beethoven

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