Lettera aperta ad ASF da un pendolare leggermente contrariato

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Parlo in qualità di pendolare comasco che utilizza i mezzi pubblici da tutta la vita. Il servizio è sempre stato diciamo rivedibile ma da qualche mese a questa parte la situazione è degenerata. La mia esperienza è legata alle tratte urbane che negli orari di punta alla mattina e alla sera dovrebbero consegnarmi a lavoro e dai miei figli. In ritardo nel primo caso, assenti nel secondo. Corse cancellate una in fila all’altra, ritardi se così vogliamo chiamarli, anche di 1 ora. Chiunque pianifica i suoi impegni giornalieri anche o soprattutto in base agli spostamenti che deve fare: portare a scuola i bambini, in piscina, tornare a casa a far da mangiare, andare ad un incontro di lavoro, recarsi in università per sostenere un esame e così via. Ci consigliano di inquinare di meno, ce lo chiedono a gran voce di usare i mezzi pubblici, aumentano persino i costi di biglietti ed abbonamenti e poi questo è il risultato. Chiedo a gran voce e con una certa disperazione di sistemare il servizio e renderlo veramente utile al cittadino, che poi sale sul mezzo e si lamenta con l’unico incolpevole, l’autista. Ma come puoi biasimarli, io no.

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