Rosa Bazzi e Olindo Romano nella notte a Erba. Ma non si tratta di quelli veri, ma di due sculture a grandezza naturale. È un’opera di Nicolò Tomaini, che ha rivendicato l’azione anche sulla sua pagina social. Le statue sono state posizionate in piazza Mercato davanti a una telecamera nella posa della performance con arco e freccia di Marina Abramovic e Ulay: “rest energy”. In realtà questo non ha nulla a che vedere con il processo, con innocentisti o colpevolisti e nemmeno con la prossima richiesta di revisione il cui dibattito è previsto tra pochi giorni.
Si tratta di un attacco simbolico alla “società dello spettacolo”. Il lavoro è infatti accompagnato da un testo cartaceo firmato dal noto critico torinese Filippo Mollea Ceirano con il quale è stata tappezzata la città. Qui il link con la spiegazione completa.
Il post di Nicolò Tomaini
“Quello che invece interessa è come nella società contemporanea si possa costruire una verità ufficiale, che poi all’occorrenza si può anche decostruire con gli stessi identici strumenti. Per poi rifarla ancora e disfarla, tutte le volte che si vuole.