LacMus Festival: Isola Comacina con Van De Sfroos e un brano inedito

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La quinta edizione di LacMus, il Festival internazionale di musica firmato da Louis Lortie e Paolo Bressan, si presenta come l’edizione delle grandi celebrazioni: non solo l’anno dantesco, che ha segnato tutta la giornata inaugurale, ma anche l’anniversario “Isola Comacina – 100°”, dedicato ai 100 anni dalla restituzione dell’Isola all’Italia da parte del Re del Belgio. L’anniversario cadeva in realtà nel 2020, ma non è stato possibile festeggiarlo a causa del Covid; la direzione artistica del Festival ha pertanto deciso di offrire quest’anno ampio spazio alla ricorrenza.

Il luogo migliore per questi festeggiamenti non poteva che essere la stessa Isola Comacina, che ospiterà venerdì 9 luglio alle 20.30 un Gala lirico con i giovani artisti della Queen Elisabeth Music Chapel, il baritono russo Roman Burdenko e il tenore Jonathan Tetelman, accompagnati al pianoforte da Paolo Bressan e Sophia Muñoz.

In apertura l’Opening Act del cantautore Davide Van De Sfroos che ha composto un brano inedito, la ballata Insula, appositamente per le celebrazioni.

Il 5 febbraio 1920, in una sala di Palazzo Venezia a Roma, si incontrano Giovanni Beltrami, presidente dell’Accademia di Brera, e Pompeo Molmenti, sottosegretario di Stato per le Antichità e le Belle Arti, per discutere la valorizzazione dell’Isola Comacina. Inizia così la complessa storia della restituzione all’Italia dell’Isola, che il 4 agosto 1917 Augusto Giuseppe Caprani aveva lasciato in eredità al re del Belgio, Alberto I, e del progetto di farvi costruire, d’intesa tra i due governi, case per artisti e renderla così una fucina d’arte.

Il concerto del 9 luglio realizza idealmente questa vocazione dell’Isola Comacina ad accogliere l’arte, e crea un ponte fra Italia e Belgio, ospitando due giovani cantanti della Queen Elisabeth Music Chapel, il soprano belga Louise Foor e il mezzosoprano francese Anne-Lise Polchlopek. Accanto a questi talenti femminili in ascesa, due voci maschili già molto affermate a livello internazionale, il tenore Jonathan Tetelman, che il New York Times non ha esitato a definire “a total star”, e il baritono Roman Burdenko, della prestigiosa scuderia del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo. Ad accompagnarli al pianoforte saranno Paolo Bressan e Sophia Muñoz, entrambi noti al pubblico di LacMus, che ha avuto modo di applaudirli nelle passate edizioni.

Il programma musicale della serata, introdotto da un inedito del cantautore Davide Van De Sfroos, tratteggia un quadro del melodramma europeo del secondo Ottocento, tra Romanticismo e Verismo. La Francia è rappresentata da tre autori: il primo è Bizet, con il suo capolavoro Carmen, di cui sarà possibile ascoltare un medley di melodie arrangiate per pianoforte a quattro mani, oltre che alcune arie quali Habanera, sensuale canto di conquista della bella gitana, e La fleur que tu m’avais jetée, in cui il personaggio maschile di Don José esprime tutto il suo doloroso amore per la protagonista. Segue Gustave Charpentier con Depuis le jour da Louise, considerata la prima opera naturalista francese e ambientata nel quartiere parigino di Montmartre, affollato di artisti e di popolani. Da Lakmé di Leo Delibes è tratto il Duetto dei fiori, che verrà eseguito dalle due giovani cantanti della Cappella Regina Elisabetta. L’opera risente del gusto per l’esotico molto diffuso nell’Europa del tardo Ottocento ed è infatti ambientata in un’India ancora dominata dagli Inglesi. Dall’Europa occidentale si passa poi alla Russia con Tchaikovsky e la sua Dama di picche, di cui il baritono russo Roman Burdenko presenterà Ja vas lyublyu, l’aria del Principe Yeletsky, innamorato non corrisposto della bella Lisa.

Nel programma non può naturalmente mancare una ricca selezione di arie e duetti tratti dai maggiori capolavori del melodramma italiano. Dal Rossini dell’Italiana in Algeri si passa ai grandi titoli firmati da Giuseppe Verdi, fra i quali Sempre libera e Parigi, o cara dalla Traviata, Cortigiani, vil razza dannata da Rigoletto e una versione pianistica a quattro mani dell’ouverture della Forza del destino.

Si approda infine al Verismo italiano, con l’Intermezzo della Cavalleria rusticana di Mascagni, sempre in versione per duo pianistico, e la straziante aria di Leoncavallo, Vesti la giubba dai Pagliacci.

Un’autentica maratona lirica, insomma, che offre un interessante spaccato della stagione più fervida della storia dell’opera in musica.

Gli artisti

La Queen Elisabeth Music Chapel del Belgio, nata nel 1939, è da decenni un centro di eccellenza per il perfezionamento di artisti di provenienza internazionale. Pianoforte, violino, viola, violoncello, musica da camera e canto sono le discipline insegnate da artisti di fama mondiale, che nel tempo si sono susseguiti nel ruolo di “master in residence”, in un fecondo incontro tra generazioni diverse di musicisti, tutti di altissima levatura. Fra i docenti della Cappella vi è il direttore artistico del Festival LacMus, Louis Lortie.

Louise Foor, classe 1996, è un soprano belga e studia attualmente presso la Cappella Regina Elisabetta con José van Dam e Sophie Koch, dopo un periodo di formazione alla Hochschule für Musik Eisler di Berlino. Nel 2017 è risultata vincitrice del Premio Internazionale Hariclea Darclee in Romania ed ha in seguito debuttato presso i due principali teatri lirici del Belgio, la Monnaye di Bruxelles e l’Opéra de Wallonie a Liegi.

Anne-Lise Polchlopek, mezzosoprano francese, si perfeziona con José van Dam e Sophie Koch alla Cappella Regina Elisabetta. Ha studiato al Conservatorio di Lione e, nella stessa città, fa attualmente parte della compagnia di canto del Teatro dell’Opera. Nonostante la giovane età, il suo repertorio è volto vasto e denota la versatilità della sua voce, che la porta ad affrontare l’opera barocca e mozartiana come la musica del Novecento, con una predilezione per autori francesi quali Ravel e Poulenc.

Jonathan Tetelman è un tenore americano, nato in Cile ma cresciuto nel New Jersey, che il New York Times ha definito “a total star”. Formatosi a New York, è oggi fra i più quotati interpreti internazionali dei capolavori pucciniani e verdiani, conteso da teatri prestigiosi quali Semperoper di Dresda, Covent Garden di Londra, Teatro Regio di Torino, Teatro Colon di Buenos Aires, Liceu di Barcellona.

Roman Burdenko è un giovane baritono russo, vincitore di prestigiosi premi internazionali quali il Long Thibaud di Parigi e gli Operalia di Pechino diretti da Placido Domingo. Dal 2017 fa parte della compagnia di canto del prestigioso Teatro Mariinski di San Pietroburgo. E’ un interprete assai richiesto sia nel repertorio russo, da Tchaikovskij a Prokofiev, sia nell’opera italiana romantica e verista.

Paolo Bressan, nato a Varese, fin da bambino ha frequentato il Lago di Como per origini familiari. Ha studiato al Conservatorio di Milano e in seguito è stato allievo di Lortie. Oggi vive tra Berlino e il Lago di Como e dirige orchestre in tutto il mondo, dove è richiestissimo soprattutto nell’ambito del melodramma. Bressan ha diretto in sale prestigiose come la Konzerthaus di Vienna, il Théatre des Champs Elysées di Parigi, l’Opera di Dallas. E’ stato designato dall’etichetta Warner Music come supervisore artistico di importanti progetti discografici di stelle del canto come Diana Damrau e Angela Gheorgiu.

Sophia Muñoz, già ospite nella passata edizione di LacMus, si è laureata alla Juilliard School di New York e si è specializzata come accompagnatrice di cantanti lirici, cui si affianca nei teatri di tutto il mondo per programmi di arie d’opera e di pagine da camera.

Davide Van De Sfroos è un cantautore monzese, trapiantato fin da bambino sul Lago di Como, che ha scelto di utilizzare il dialetto del lago per le sue ballate sospese tra folk e rock. Vincitore del Premio Tenco, ha partecipato ad un Festival di Sanremo, che lo ha reso noto a livello nazionale. E’ anche autore di due romanzi editi da Bompiani.

 

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