La nuova privacy, basta aver paura

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Si sta delineando presso la commissione europea il primo regolamento al mondo per le intelligenze artificiali.

Le A.I. sono ormai parte della nostra quotidianità, non per forza con Alexa o OkGoogle, più tipici di casa, ma anche semplicemente con Siri e Cortana, presenti su smartphone e Pc.

Questa tecnologia ha un enorme potenziale: si veda anche semplicemente Vodafone come ha automatizzato completamente l’introduzione al servizio clienti.

Ma per quanto riguarda i chatbot possono fra paura per la loro incredibile capacità di risposta, quello che più preoccupa ora la commissione sono le A.I. ad alto rischio. Che cosa s’intende per tecnologia ad alto rischio?

Si parla di quattro gruppi di rischio nello specifico: inaccettabile, alto, limitato, minimo.

Un esempio dell’ultimo sono i filtri anti-spam, per cui probabilmente la regolamentazione rimarrà quella ad oggi in vigore.

A rischio limitato sono sistemi come i chatbot, prima citati, per trovare informazioni: non devono mancare di controllo, ma non sono considerati troppo pericolosi per la privacy e gli utenti.

Il focus principale è dunque sulle ultime due categorie, difinite applicazioni “ad alto rischio” che già lo sono o lo potrebbero essere.

Il rischio è valutato dalla capacità di influenzare i comportamenti delle persone e dall’utilizzo di dati sensibili.

I riconoscimenti facciali che ora utilizzano i telefoni smartphone per essere sbloccati sono considerati ad alto rischio proprio per il secondo motivo.

I device acquisiscono spesso dati sensibili e non ci sono effettive regolamentazioni a proteggere gli utenti su questi temi.

Già un primo tentativo di regolamentazione era introdotto a Febbraio 2020. Incredibilmente in pandemia la tecnologia sembra aver fatto numerosissimi passi avanti, rendendo necessario in integrazione al GDPR (regolamentazione sull’utilizzo dei dati e sulla privacy).

Questa reazione repentina è degna di nota, perché dimostra che c’è un reale interesse a rendere le tecnologie più sicure e quindi esplicita il bisogno di tenere le innovazioni tecnologiche al passo con la legge.

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