Como, vigilantes pagati 5 euro lordi all’ora: stipendi da fame e lavoro abnorme

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I Finanzieri del Comando Provinciale Como hanno eseguito ieri 22 giugno un provvedimento emesso dal Tribunale di Milano – Ufficio G.I.P., su richiesta della Procura della Repubblica di Milano, con il quale è stato disposto il controllo giudiziario nei confronti di una società leader nel mercato della sicurezza e della vigilanza privata.

Ipotesi di reato di sfruttamento

Il Decreto è stato emesso per l’ipotesi di reato di sfruttamento del lavoro a seguito delle indagini, svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Como. Le indagini avrebbero accertato che una società cooperativa, per proporsi sul mercato con prezzi molto competitivi, avrebbe effettuato azioni di sfruttamento del lavoro. Questo approfittando dello stato di necessità dei suoi attuali oltre 9.000 lavoratori. In particolare, viene loro corrisposta una remunerazione oraria di 5,37 euro lordi, pari a una retribuzione mensile di circa 930 lordi e 650 netti. In questo contesto, la quasi totalità dei dipendenti si rende disponibile ad accettare prestazioni straordinarie di lavoro in quantità abnorme per il raggiungimento di uno stipendio che possa garantire il livello minimo di sopravvivenza.

Oltre alla sproporzione retributiva, sono stati rilevati, nei confronti dei lavoratori, atti di violenza (specialmente verbale), minacce e intimidazioni. Cose come la minaccia di perdita del posto di lavoro o all’assegnazione a postazioni molto lontane dal luogo di residenza. Le postazioni lavorative erano spesso connotate da condizioni di precarietà, quali carenze igienico-sanitarie, insalubrità o pericolosità intrinseche.

Le indagini hanno inoltre consentito di rilevare la sostanziale inesistenza della partecipazione dei soci lavoratori alla direzione della cooperativa e la sua eterodirezione da parte dei vertici della principale società committente. Le condizioni di sfruttamento dei lavoratori hanno svolto una funzione di volano per gli introiti di quest’ultima, il
cui fatturato è raddoppiato dal 2016 ad oggi e l’ha collocata tra le aziende leader in Italia nel settore.

Nominato un amministratore giudiziario

Il Tribunale di Milano, stante la gravità ed il perdurare delle situazioni accertate, nonché le imponenti dimensioni aziendali in termini di fatturato e lavoratori impiegati, ha ritenuto necessaria la nomina di un Amministratore Giudiziario che affiancherà l’imprenditore indagato per il delitto di caporalato (fatta salva la presunzione di innocenza delle persone sottoposte ad indagini preliminari, nonché la possibilità per le medesime di far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede) nella gestione dell’azienda. Controllerà anche il rispetto delle norme e delle condizioni lavorative la cui violazione costituisce indice di sfruttamento lavorativo e procederà alla regolarizzazione dei lavoratori.

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