Como fuori dal normale: poker al Perugia e zona playoff!

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Primo tempo da Champions League della squadra di Gattuso, che poi gestisce nella ripresa e vince 4-1. +11 dal quartultimo posto

Quando la tua squadra è in un momento d’oro godi, ma hai anche paura che possa finire da un momento all’altro. E oggi per il Como il rischio era di terminare la striscia positiva proprio prima della sosta, contro un Perugia che fino a stamattina era davanti ai lariani in classifica e non aveva mai perso in trasferta. Invece il Sinigaglia si è goduto un primo tempo impareggiabile, trovando addirittura quattro reti e una vittoria che fa sognare. La zona retrocessione è distantissima, ora Bellemo e compagni sono nella parte sinistra della classifica. Calma, niente voli pindarici, però senz’altro il primo mini-bilancio stagionale è super positivo.

La partita inizia con un legno del Perugia: al 1’ Sgarbi colpisce la traversa di testa da posizione decentrata. Uno scossone che fa bene al Como: tra il 7’ e il 18’ arrivano addirittura tre reti. Uno: percussione centrale di Chajia, che poi premia il taglio di La Gumina. L’ex Palermo incrocia splendidamente il sinistro e fredda Chichizola. Due: poco dopo aver colpito un palo, Parigini colpisce di testa un pallone che sbatte contro il braccio di Dell’Orco, rigore che Cerri realizza spiazzando il portiere. Tre: schema da rimessa laterale, sponda di petto di Cerri per Bellemo che entra in area e segna con un tiro potente. A questo punto il Perugia imbastisce una reazione (parata di Gori su Burrai), ma i lariani restano sul pezzo e trovano il clamoroso poker al 28’ sugli sviluppi di un corner: Vignali fa da sponda per Solini che di testa segna il suo primo gol in Serie B. Il numero 4 fa poker. Un primo tempo da antologia del Como. Alvini sconsolato e disarmato.

A inizio ripresa il Perugia trova il gol della bandiera al 48’ con De Luca, bravo a eludere l’uscita precipitosa di Gori e a batterlo. Ma niente paura. I ritmi si abbassano parecchio, il Como – com’è ovvio – riduce l’attenzione e concede l’iniziativa ai grifoni, che costruiscono ma non pungono. Al 73’ un paio di interventi di Chichizola su Chajia e Parigini, al 78’ bella parata di Gori su Righetti. Ma in generale è un lungo garbage time in cui Gattuso preferisce cambiare tardi (uno scampolo di partita per Kabashi, H’maidat e Gabrielloni, oltre che per Gliozzi e Ioannou).

E adesso, dopo aver conquistato 17 punti in 7 partite, la sosta è proprio fastidiosa. Il 21 si torna in campo nel derby di Monza, sperando che questo Como schiacciasassi non si inceppi al Brianteo.

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