La bicicletta? Per i comaschi fa bene (anche) al portafoglio. Sondaggio locale sui pedali

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La bicicletta? Per i comaschi fa bene (anche) al portafoglio

In occasione del Giro d’Italia, l’indagine sul rapporto dei comaschi con le due ruote

Il maggiore risparmio? Per l’82% sull’uso dell’auto e i costi della benzina.

Como, maggio 2019

Bella, green e… anche economica. La bicicletta infatti, dicono i comaschi, fa bene, molto bene, al portafoglio. Il maggior risparmio? Quello di ridurre drasticamente la spesa per la benzina e l’uso dell’auto. Lo afferma l’82% degli abitanti di Como nell’indagine condotta dall’Osservatorio di Sara Assicurazioni in occasione del Giro d’Italia 2019, di cui la compagnia è Top Sponsor1.

Un ulteriore 16% sostiene inoltre che qualche bella pedalata possa sostituire l’abbonamento in palestra.

Ma che cosa rende speciale la bicicletta per gli abitanti di Como? La prima ragione, a detta di un comasco su due (50%), è il fatto che sia un mezzo ecologico, che offre la possibilità di spostarsi, e percorrere brevi o lunghe distanze, senza incidere sull’ambiente. Tra gli altri punti di forza, i benefici sul benessere individuale (26%).

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Capitolo sicurezza. La bici sarà anche una passione. Ma quando i ciclisti salgono in sella, in fondo non si è sempre felici di averci a che fare. Il vizio peggiore? Per oltre due comaschi su tre (68%), non rispettare le norme della strada, soprattutto andando contromano, procedendo a zig-zag nel traffico o, ancora, distraendosi e parlando al cellulare. Con la possibilità, oltretutto, di mettere a rischio la sicurezza propria e degli altri.

Tra i comportamenti più pericolosi, anche l’abitudine di non usare fari e adeguati dispositivi di segnalazione e protezione (20%) e la tendenza a girare con un mezzo non in perfette condizioni (12%), specie con freni usurati o faretti non funzionanti.

Ma, se in sella occorre adottare un comportamento sempre responsabile, molto dipende anche dalla convivenza con gli altri utenti della strada. Qui gli abitanti di Como hanno pochi dubbi: le più temute, per i ciclisti, sono le automobili (64%). A seguire, gli animali che vagano liberi (22%) e i pedoni, spesso indisciplinati e distratti (12%).

Il tema della sicurezza sulle due ruote, d’altra parte, è molto serio: solo nel 2017 in Italia sono stati 17.521 gli incidenti stradali che hanno coinvolto ciclisti, di cui 254 con esiti fatali (dati ACI/Istat), la maggior parte verificatisi su strade urbane.

Inoltre, per un comasco su due (52%) il principale pensiero legato alla bicicletta è quello di subirne il furto. Seguono il timore della propria incolumità (32%) e quello che il mezzo possa subire atti vandalici (6%).

Alberto Tosti, Direttore Generale di Sara Assicurazioni, commenta: “I ciclisti sono tra gli utenti più deboli della strada e quindi, parlando di due ruote, è molto importante sottolineare il tema della sicurezza. Questa naturalmente deriva da vari fattori: alcuni legati all’ambiente strada e agli aspetti infrastrutturali, come la presenza di piste ciclabili, la delimitazione di zone a traffico limitato e non solo; altri dipendono invece da un’adeguata e necessaria conoscenza di quei rischi, attenzioni e comportamenti che favoriscono una serena coesistenza tra tutti i soggetti su strada. Il Giro d’Italia è poi un’occasione favorevole per sottolineare il concetto di copertura assicurativa e l’importanza di tutelare la propria sicurezza, oltre al mezzo stesso, anche nel contesto delle nuove, e sempre più evolute, forme di mobilità condivisa come è il caso del bikesharing”.

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