Il tema della violenza sulle donne è un tema sempre molto caldo da tenere ampiamente in considerazione. Dopo aver stanziato oltre 1 milione di euro per le vittime di violenza, ora Regione Lombardia pensa a promuovere progetti e percorsi formativi in ambito universitario proprio sulle tematiche di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne.
“L’obiettivo – spiega l’assessore regionale Alessandra Locatelli – è sostenere con 130.000 euro il Sistema Universitario Lombardo nell’attivazione e promozione di progetti e percorsi formativi e di sensibilizzazione sul tema della violenza contro le donne. Interventi finalizzati a migliorare la capacità di riconoscere il fenomeno in tutte le sue forme. Nonchè a comprenderne le cause e le dimensioni e a costruire un sistema di competenze multidisciplinari. Utili alla prevenzione e contrasto della violenza contro le donne. Con il fine di concorrere alla specializzazione dei servizi dedicati al tema”.
Durante la pandemia si è registrato un aumento esponenziale dei casi di richiesta di aiuto da parte delle donne, soprattutto in ambito famigliare.
“Alla luce dell’incremento di richieste registrato durante la pandemia, Regione Lombardia – sottolinea l’assessore – si è dotata di un ‘Piano Quadriennale regionale per le politiche di parità e di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne 2020-2023‘, che consiste in un pacchetto di azioni concrete e sperimentali senza precedenti, per contrastare il fenomeno”.
“Riteniamo sia doveroso affiancare anche dei percorsi formativi – conclude Locatelli – Ciò per sensibilizzare il settore della comunicazione e dell’informazione in relazione alla attività di ricerca sul tema della violenza contro le donne. Nonchè per promuovere l’inclusione del tema della violenza nei curricula dei corsi di laurea universitari. Il tutto al fine di concorrere a incrementare le competenze dei futuri professionisti dei servizi rivolti alle donne vittime di violenza. Anche questo provvedimento va nella direzione di sostenere con ancora più forza lo straordinario lavoro che svolgono le reti territoriali, i centri e le case di rifugio e accoglienza”.
