Non solo 8 marzo, all’Università dell’Insubria è partito il progetto: Prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne tra diritto e cultura
Riflettere sulla violenza di genere con studio e competenza ogni giorno, non solo l’Otto Marzo, andando oltre la dolorosa attualità che vede il femminicidio sempre in prima pagina. Il Didec, Dipartimento di diritto, economia e culture dell’Università dell’Insubria, nell’ambito di un accordo di collaborazione con Regione Lombardia, propone il progetto: «Prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne, tra diritto e cultura», rivolto agli studenti ma aperto anche al pubblico, come ogni lezione universitaria (nei limiti di capienza delle aule). Il progetto è in linea con le iniziative della Cattedra Unesco, conferita nel 2018 a Barbara Pozzo, direttore del Didec, per il suo programma su «Uguaglianza di genere e diritti delle donne nella società multiculturale».
Responsabile scientifico del nuovo focus è Valentina Jacometti, che dice: «Il progetto si pone in linea con gli obiettivi dei piani di educazione nazionali e in particolare con l’obiettivo del rafforzamento della formazione di studenti e studentesse, attraverso azioni formative volte alla diffusione di una cultura di sostegno dei diritti della persona e del rispetto della donna».
La prospettiva scelta è interdisciplinare: da un lato prende in considerazione gli strumenti giuridici attualmente a disposizione a livello nazionale e sovranazionale, dall’altro le ragioni storico-culturali del fenomeno in prospettiva comparatistica, presupposto necessario per la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne. Il percorso, rivolto agli studenti di Giurisprudenza, Scienze della mediazione e Lingue moderne per la comunicazione, è diviso in numerosi moduli, che prevedono crediti formativi e possono essere frequentati singolarmente anche da studenti di altri corsi di laurea. Le lezioni sono aperte anche al pubblico.
A Como gli incontri sono già partiti, accompagnati da una rassegna cinematografica dal titolo «Donne nella società multiculturale». A Varese il via è il 15 aprile con il modulo dedicato al tema «Costituzione e parità di genere», a cui seguono un approfondimento su «Il contrasto penale alla violenza maschile contro le donne», una serie di incontri su «Parità di genere e diritti delle donne in prospettiva comparatistica» e infine una sezione storica.
Lungo l’elenco dei docenti in cattedra: oltre a Barbara Pozzo e Valentina Jacometti, Elisa Bianco, Paola Biavaschi, Letizia Casertano, Cristina Danusso, Dominique Feola, Alessandro Ferrari, Gabriella Mangione, Grazia Mannozzi, Stefano Marcolini, Lino Panzeri, Chiara Perini, Gilda Ripamonti, Francesca Ruggieri, Giulia Tiberi. Oltre ai docenti dell’Insubria i moduli formativi prevedono il coinvolgimento di operatori di centri antiviolenza, nonché di docenti e avvocati stranieri esperti in materia: Vince Mercer (Aim Project, Gran Bretagna), Esther Susin (Spagna), Maria Gancheva (Bulgaria), Simona Attolino (Lum Jean Monnet), Tanya Hernandez (Fordham University Law School), Martin Löhnig (Universität Regensburg), Francesca Cunteri (vice-presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Milano), Silvia Belloni (già Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Milano), María del Mar Martín Aragón (Università di Cadice, Spagna).