Una giornata dedicata ai laboratori giapponesi allo Spazio Parini. Japanese Gold Lab

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JAPANESE GOLD LAB

26 0TT0BRE 10-17

FILFLEURS- SPAZIO PARINI

VIA PARINI-COMO

sabato prossimo, 26 ottobre, allo Spazio Parini Via Parini a Como, è in programma una giornata dedicata ai laboratori giapponesi.
Corsi di kintsuci, di kokedama, origami e molto altro.
la locandina promozionale

 

Con il termine origami si intende l’arte di piegare la carta (折り紙 ori-gami, termine derivato dal giapponeseoru piegare e kami carta) e, sostantivato, l’oggetto che ne deriva. Esistono tradizioni della piegatura della carta anche in Cina (Zhe Zhi” 折纸), tra gli Arabi ed in occidente.

La tecnica moderna dell’origami usa pochi tipi di piegature combinate in un’infinita varietà di modi per creare modelli anche estremamente complessi. In genere, questi modelli cominciano da un foglio quadrato, le cui facce possono essere di colore differente e continua senza fare tagli alla carta, ma l’origami tradizionale era molto meno rigido e faceva frequente uso di tagli, oltre a partire da basi non necessariamente quadrate. Alla base dei principi che regolano l’origami, vi sono senz’altro i principi shintoisti del ciclo vitale e dell’accettazione della morte come parte di un tutto: la forma di carta, nella sua complessità e fragilità, è simbolo del tempio shintoista che viene ricostruito sempre uguale ogni vent’anni, e la sua bellezza non risiede nel foglio di carta. Alla morte del supporto, la forma viene ricreata e così rinasce, in un eterno ciclo vitale che il rispetto delle tradizioni mantiene vivo. fonte wikipedia

Il kintsugi (金継ぎ AFI[kʲĩnt͡sɨᵝɡʲi]), o kintsukuroi (金繕い), letteralmente “riparare con l’oro”, è una pratica giapponese che consiste nell’utilizzo di oro o argento liquido o lacca con polvere d’oro per la riparazione di oggetti in ceramica (in genere vasellame), usando il prezioso metallo per saldare assieme i frammenti.

La tecnica permette di ottenere degli oggetti preziosi sia dal punto di vista economico (per via della presenza di metalli preziosi) sia da quello artistico: ogni ceramica riparata presenta un diverso intreccio di linee dorate unico ed irripetibile per via della casualità con cui la ceramica può frantumarsi. La pratica nasce dall’idea che dall’imperfezione e da una ferita possa nascere una forma ancora maggiore di perfezione estetica e interiore

kokedama, invece, sono noti come mini bonsai o bonsai volant. Con il termine kokedama si intende un metodo di coltivazione nato in Giappone nel 1600. La differenza principale tra kokedama e bonsai riguarda l’assenza del vaso.

I bonsai infatti vengono coltivati in vasetti, spesso decorativi, delle dimensioni adatte alla piantina, mentre nei kokedama il vaso è assente. Possiamo parlare dei kokedama come di mini bonsai volanti dove al posto del vaso troviamo una palla di fango rivestita di muschio. Kokedama in giapponese significa proprio “palla di muschio” o “perla di muschio”.

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