The Crown, la quarta stagione della seguitissima serie britannica e statunitense scritta da Peter Morgan in onda su Netflix, ha saputo conquistare il cuore degli spettatori più attenti ai dettagli storici e alle ricostruzioni minuziose, più o meno romanzate, di una delle famiglie più osservate del ventesimo secolo, la famiglia reale britannica.
La serie, ora alla sua quarta e più fortunata stagione, ruota attorno alla vita di Elisabetta II del Regno Unito, interpretata da una strepitosa Olivia Colman (premio Oscar come miglior attrice femminile nel 2019 per “La Favorita”), e ai viziati e lascivi membri della sua famiglia che sembrano brillare di luce riflessa se non fosse per due importantissime eccezioni che della famiglia reale però non fanno parte.
Stiamo parlando di Lady Diana Spencer, interpretata dalla giovane e bellissima Emma Corrin, e di Margaret Thatcher, la lady di ferro leader del partito Conservatore che guidò il Regno Unito dal 1979 al 1990, interpretata da una sorprendente Gillian Anderson (conosciuta soprattutto per il ruolo di Dana Scully nella serie televisiva X-Files).
La serie vanta numerosi riconoscimenti, tra cui tre Golden Globe e otto Premi Emmy, e molto probabilmente ne arriveranno presto degli altri anche per questa chiacchieratissima quarta serie.
Una serie che, pur avendo conquistato il parere del pubblico più critico, sembra non essere piaciuta affatto ai membri della famiglia reale britannica.
In primis per il ricordo di Lady D e l’accento posto sui disturbi alimentari di cui la principessa di Galles soffriva.
E poi senza dubbio per il ritratto poco lusinghiero dei membri della famiglia reale contrapposti alla principessa del popolo che seppe conquistarsi il rispetto e l’amore del mondo. Il tragico epilogo avvenne nelle prime ore della notte di domenica 31 agosto 1997 quando, in un terribile incidente stradale nella galleria che passa sotto il Ponte de l’Alma a Parigi, morì la principessa Diana.
Una ferita ancora aperta nel cuore dei sudditi di sua Maestà che in Diana avevano riscoperto il valore dell’empatia, un termine sconosciuto a Buckingham Palace.