Stanze di cinema: nasce Bong Joon-ho. Memorie treni madri e parassiti, primo libro di Marco Albanese

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Dopo dodici anni di onorata carriera Stanze di Cinema, sito internet dedicato alla settima arte, si lancia in un nuovissimo progetto editoriale che vedrà, nel giro di pochi mesi, la nascita di una collana monografica su alcuni registi contemporanei, il cui percorso ha raggiunto una dimensione tale da meritare uno spazio d’analisi più approfondito e strutturato rispetto a quello del web.

Il primo regista preso in esame è Bong Joon-ho. Memorie treni madri e parassiti, scritto da Marco Albanese, che potete trovare su Amazon, sia in versione cartacea, sia in versione e-book.

“In questi mesi, legati anche all’emergenza sanitaria, ho pensato che lo spazio web non fosse più adatto per questa riflessione e ambizione diversa – spiega Albanese – l’idea è stata quella di creare una monografia su un singolo regista inquadrandolo nell’ambito più grande della storia del cinema e del suo paese. Bong Joon-ho è considerato alla stregua di uno Steven Spielberg coreano, ma è poco amato dalla distribuzione italiana”.

Nel corso dell’anno, presumibilmente una in ottobre e l’altra in dicembre, usciranno altre due monografie sempre ispirate a registi stranieri.

“Non posso ancora svelare i nomi dei prossimi registi, ma stiamo parlando di una piccola collana che riguarderà alcuni nomi importanti che saranno presenti alla Mostra del Cinema di Venezia – spiega – dopo questo trittico di lavori decideremo come proseguire e soprattutto quali forme adottare per continuare a parlare di cinema”.

È un momento particolarmente fragile per il cinema e per l’editoria cinematografica: la riapertura delle sale in Italia, dopo una chiusura che è parsa infinita – proprio in concomitanza con la bella stagione e con gli europei di calcio – ha prodotto risultati contraddittori.

Tuttavia la domanda cultura e di cinema, attraverso strumenti anche innovativi, non sembra essere in calo, anzi cresce in modo repentino.

Stanze di Cinema ha cercato di interpretare questa domanda, restando fedele al compito che si è data quando è cominciata la sua avventura sul web: raccontare il cinema, senza barriere e pregiudizi, con un occhio di riguardo alle produzioni indipendenti, alle cinematografie lontane, ai giovani autori e alle giovani autrici, a tutti coloro che lottano per affermare la propria voce.

Si comincia da Bong Joon-ho, uno dei registi coreani dell’ultimo ventennio più bistrattati dalla distribuzione italiana: solo dopo l’Oscar vinto da Parasite è uscito, per pochi giorni, uno dei suoi film capolavori, Memorie di un assassino (2003), e tra poco sarà nelle sale anche Madre (2009).
Quella vittoria è stata anche l’ultimo significativo momento di cinema, prima della pandemia.
È sembrato naturale ripartire da lì, dal ricordo di quella sera, come segno beneaugurante.

Usciranno presto altri due lavori monografici, già programmati alla fine di settembre e a Natale.

Questo primo saggio ha una struttura che si ripeterà anche nelle future uscite: un’introduzione, che dia conto del contesto storico e biografico dell’autore, suggerendo le tracce di un percorso di analisi, che si arricchirà attraverso i singoli lungometraggi, trovando conferme e confutazioni. I capitoli finali sono dedicati allo stile e ai topos narrativi, prima della necessaria filmografia essenziale.

Dalla quarta di copertina:

Con il sorprendente e inatteso trionfo di Parasite agli Oscar del febbraio 2020, a distanza di otto mesi dalla Palma d’Oro vinta a Cannes, si chiude il primo atto nella carriera cinematografica di Bong Joon-ho.

E nel centesimo anniversario della nascita del cinema in Corea, Hollywood celebra la vitalità di un movimento trascinante e decisivo, nel corso degli ultimi venticinque anni.

Bong utilizza il linguaggio dei generi, ma è quasi sempre in grado di muoverne le coordinate narrative, in una continua sfida allo spettatore e alle sue attese.

Memorie di un assassino, Madre, Snowpiercer sono un viaggio umanissimo nella fragilità delle nostre vite, nelle frustrazioni dei più giovani e nel dolore delle madri, nell’egoismo di chi ha troppo e nell’insofferenza di chi ha troppo poco. Fin dai suoi esordi, la critica più aspra alle strutture sociali e alle istituzioni democratiche del suo Paese, si manifesta nelle forme della commedia e si nutre del lato grottesco dei suoi personaggi.

Il ritratto impietoso della Corea degli anni ’80, tra caos e aneliti libertari, convive con quello dei nostri giorni: il paese dell’high-tech e del K-pop subisce, come molte democrazie avanzate, l’oscenità di enormi differenze sociali.

NOTE SULL’AUTORE

Marco Albanese

Marco Albanese, avvocato e critico cinematografico, iscritto al SNCCI – Gruppo Lombardia, dal 2009 cura il sito internet stanzedicinema.com.

Ha collaborato con QuiComo, EspansioneTv, ComoZero, CiaoComoRadio.

È stato script advisor per Scarabeo Entertainment, selezionatore per il LCFF, giurato alla I edizione del MyFrenchFilmFestival.

Primo italiano iscritto all’Online Film Critics Society, dal 2017 è tra i conduttori del settimanale radiofonico di informazione cinematografica e del podcast “Stanze di Cinema”.

Bong Joon-ho. Memorie treni madri e parassiti è il suo primo libro.

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