Regione Lombardia revoca i soldi per le piste ciclabili a Como

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Il Comune di Como rischia di perdere ulteriori finanziamenti messi in campo da Regione Lombardia. Quest’ultima, come riporta oggi il quotidiano La Provincia di Como, avrebbe deciso di revocare il finanziamento pari a circa 1 milione e 350mila euro di euro per le piste ciclabili a Como.

Palazzo Cernezzi dovrà chiarire entro un mese la vicenda altrimenti si troverà nella situazione di restituire i soldi messi in campo dalla Regione.

La presa di posizione di Svolta Civica e dei suoi consiglieri Barbara Minghetti, Maurizio Traglio e Vittorio Nessi è la seguente:

“Sarebbe di una gravità inaudita se il Comune andasse a perdere anche il milione e 350mila euro di contributo regionale per la realizzazione delle piste ciclabili progettate dalla precedentemente amministrazione e lasciate a languire per tre anni.

Sarebbe il secondo contributo perso, dopo quello, anch’esso cospicuo, revocato in passato sul progetto del rifacimento dei Giardini a lago.

Qui non si tratta né dell’emergenza Covid (sulla quale abbiamo dichiarato il nostro pieno sostegno all’amministrazione), né di difendere una parte politica. Qui si tratta del bene della città.

La giunta si dimostra ancora una volta totalmente inerte, soprattutto in tema di opere pubbliche. Quest’ultimo scandalo si somma a quello delle piscine, del palazzetto dello sport, del Piano del traffico, di Villa Olmo abbandonata.
A fronte di tutto ciò, ci permettiamo di “dare in prestito” nostri dirigenti al Comune di Erba.
Forse dovrebbe accadere il contrario.”

Duro attacco anche da parte dei consiglieri del Partito Democratico di Palazzo Cernezzi:

“Non possiamo permetterci di perdere l’ennesima opportunità per rendere Como più vivibile per tutti i nostri concittadini: il Comune di Como si impegni per rispettare le scadenze e a non “bruciare” gli 1,3 milioni di euro messi a disposizione grazie alla Giunta Lucini da Regione per la dorsale dei Pellegrini e che rischiano di dover essere restituiti” dichiarano Patrizia Lissi, consigliera del Partito Democratico a Palazzo Cernezzi e Tommaso Legnani, segretario cittadino dem di Como.
“Ben prima dell’emergenza Coronavirus sostenevamo la necessità di rendere Como una città aperta alla mobilità sostenibile, in grado di fare spazio a mezzi non inquinanti e attenuare i gravi problemi di smog, traffico e circolazione della Convalle. Con l’arrivo della pandemia, l’attenzione deve essere messa sui mezzi di trasporto alternativi a quelli privati e che possano sgravare il trasporto pubblico locale da pesanti e pericolosi assembramenti. Non dimentichiamo poi il potenziale a lungo termine dell’essere collegati alla Dorsale dei Pellegrini che un domani unirà Londra a Brindisi: attrarre cicloturisti italiani ed europei che tanto servirebbero per contribuire al rilancio del nostro territorio dopo la Pandemia”.
“Il Comune di Como aveva e ha – ancora per poco – gli strumenti per realizzare un progetto positivo sotto ogni punto di vista. La pandemia non può essere una scusa per perdere tempo e soldi come è stato fatto per la riqualificazione dei giardini a lago e tanti altri progetti affossati da ritardi e la profonda miopia di un’amministrazione che sa solo viaggiare sull’espletamento delle sue funzioni ordinarie. Landriscina e la Giunta facciano di tutto per non perdere l’ennesima occasione regalata dai loro predecessori per migliorare il presente e il futuro di migliaia di comaschi. O almeno lo facciano per salvare la faccia. La ciclopedonale deve essere completata” concludono i due esponenti del Pd.”

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