Pasquale Giudice, clochard multato di notte perché lontano dal domicilio (quale?)

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Una storia che ha davvero dell’incredibile, a nostro avviso.
Un clochard di Como è stato multato con una sanzione di 400 euro, la scorsa notte, per essere stato trovato “lontano dal proprio domicilio”. Ci verrebbe da chiedere di quale domicilio si stia parlando essendo l’uomo un senza fissa dimora.

“Questa notte Pasquale Giudice, un senzatetto di Como ha ricevuto una multa da 400 euro per essersi allontanato dal proprio domicilio in violazione delle restrizioni anti-Covid, applicate in questo caso alla lettera. Pasquale vive da dieci anni per strada e molti comaschi lo conoscono come una presenza ormai fissa sotto al portico del Liceo Volta di Como. Questa vicenda è l’ennesimo sviluppo di una situazione, quella dei senzatetto comaschi, che arriva oggi a un picco drammatico e paradossale” denuncia Mattia de Marco dei Giovani Democratici di Como che per primo ha appreso la notizia dallo stesso Pasquale Giudice.

“Ogni volta sembra che si tocchi il fondo ma si continua a scendere sempre più in basso quando a Como si parla di senzatetto: la verità è che il problema dev’essere affrontato una volta per tutte e in maniera strutturale. L’attuale emergenza sanitaria aggiunge solo ulteriore urgenza a una situazione che è andata ben oltre il limite di decenza, umanità e sicurezza. È intollerabile che una persona che dorme per strada venga multata perché ha un domicilio solo sulla carta, quando in realtà chiama casa un giaciglio sotto a un portico. Non ci stancheremo mai di ricordare a chi siede in giunta che il consiglio comunale, espressione della volontà dei cittadini comaschi, ha già votato una mozione che impegna questa amministrazione ad aprire un dormitorio permanente. La mancanza di intenzione politica nel rispettare il processo democratico è semplicemente intollerabile” commentano Tommaso Legnani, segretario cittadino del Partito Democratico, e Francesco Giudici, segretario dei Giovani Democratici.

“E’ ridicolo e crudele che si punisca qualcuno perché non ha un domicilio nel quale rientrare. Chiedo al Questore di Como di ritirare la multa non solo perché nella pratica ammonta a una somma impossibile da pagare per chi è già in una condizione di grave indigenza ma perché rischia di rafforzare l’impressione che Como e le sue istituzioni non abbiano pietà per i poveri in un momento così difficile – commenta Angelo Orsenigo, consigliere regionale del PD – il ritiro della sanzione però è solo una minima parte del lavoro urgente che la giunta comunale deve fare perché episodi del genere non si ripetano più. Si deve aprire un dormitorio permanente, certo, ma dobbiamo pensare a percorsi di reintroduzione in società che siano davvero strutturati e funzionali per offrire a chi vive per strada un’alternativa valida oltre a un pasto e un tetto nei mesi più freddi. A livello nazionale, Como deve essere conosciuta per questo, per la propria misericordia. Non per le ordinanze anti-mendicanti, non per i Wifi pubblici spenti e le panchine rimosse per evitare assembramenti di stranieri, non per i cancelli posti a sbarrare i portici di San Francesco ai senza dimora e non tantomeno per le multe a chi non ha una casa”.

Diffondiamo il verbale in questione previo oscuramento dei dati sensibili e con il consenso della persona interessata.

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