Divulghiamo integralmente il comunicato stampa unitario sul nido di Lora firmato dalle sigle sindacali unite Fp Cgil, Cisl Fp dei Laghi, Uil fpl del Lario.
L’Assessore Bonduri aveva dichiarato non più tardi di luglio 2020 che le modifiche al regolamento comunale non avrebbero determinato alcuna esternalizzazione degli asili nido comunali nel corso dell’attuale governo della città di Como. Peccato che quella promessa è già svanita e dimenticata.
Questa amministrazione già responsabile dell’esternalizzazione della metà della ristorazione scolastica, che ha determinato conseguenze economiche e di condizioni di lavoro peggiorative per il personale a tempo determinato assunto da Euroristorazione, colpisce anche il settore asili nido. Peccato che ad agosto 2020 è stato bandito un concorso per assumere educatori per i nidi comunali che ad oggi non ha visto alcuna prova svolta.
Ieri sera siamo venuti a conoscenza di questa scelta da parte della Giunta guardando la TV, nessuna comunicazione nessuna nota, nemmeno una telefonata per avvisare RSU, Organizzazioni Sindacali, lavoratrici e lavoratori. Queste modalità appare ancora più grave dopo che a luglio 2020 era stato dichiarato lo stato d’agitazione del personale poi revocato solo a novembre 2020. Chiediamo all’Assessore Bonduri di convocare un incontro urgente.
Non smetteremo mai di dirlo e sostenerlo: il sistema educativo pedagogico comunale, rivolto alla prima infanzia, è un servizio fondamentale per tutta la cittadinanza e rischia di avere quale obbiettivo il guadagno dei privati anziché l’attenzione ai bisogni dei bambini e delle famiglie.
La variazione del regolamento comunale approvata ad agosto dal Consiglio comunale ha aperto le porte allo smantellamento del servizio partendo dal nido di Lora per proseguire poi con altri nidi? A questo punto non ci fideremo delle rassicurazioni dell’Assessore e del Sindaco.
L’affidamento della gestione a soggetti privati porterà ad una disparità di trattamento tra operatori (con conseguente dumping contrattuale) e i soggetti terzi esterni all’amministrazione assumeranno le decisioni, con evidenti risvolti sulla qualità del servizio erogato che non sarà più quello attuale, ricco di professionalità, competenze ed eccellenze costruite nel corso del tempo. La privatizzazione comporterà una modalità organizzativa diversa all’interno di un unico servizio, con una promiscuità pubblico/privato ingestibile.