Mattia Galbiati, classe 1986, è reduce da un meritatissimo bronzo ai mondiali di Novi Sad in Serbia.
L’atleta è un campione di Sambo, arte marziale di origine russa, poco conosciuta in Italia ma molto praticata nei paesi dell’Est Europa.
La disciplina nasce negli anni venti in Russia diventando nel 1936 la lotta dell’Armata Rossa. Il 30 novembre 2018 è diventato uno sport olimpico e presto potrebbe diventare anche una vera e propria disciplina olimpica.
Nella vita Mattia Galbiati veste la divisa dell’Arma dei Carabinieri e presta servizio a Lecco. Una passione per le arti marziali che ha coltivato fin da giovanissimo prima con il judo per poi passare al Sambo nel 2013.
L’atleta comasco a Novi Sad ha battuto il campione del Mondo in carica Dovdon Altansukh conquistando la medaglia di Bronzo nei 68 kg.
A chi dedichi questa medaglia?
Sicuramente alla mia famiglia, a mia moglie e a mia figlia. Vorrei però dedicarla a mio padre, sarebbe stato entusiasta nel vedermi così felice e soddisfatto.
Quale sarà la tua prossima competizione?
L’anno prossimo a maggio ci saranno gli Europei in Italia, a Lignano Sabbiadoro. Sarà entusiasmante giocare in casa.
Un sogno nel cassetto?
Vorrei diventare il primo italiano a vincere una medaglia d’Oro ai Mondiali di Sambo.
Vogliamo parlare di Olimpiadi?
Le prossimi Olimpiadi saranno nel 2024 a Parigi, se il Sambo dovesse diventare una disciplina olimpica non potrò mancare.
Fotografa Anna Soltnseva