Marker è morto, una bara davanti al Teatro Sociale

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Riportiamo il comunicato di Marker, associazione di giovani comaschi che da anni promuove eventi culturali in città sempre molto seguiti e apprezzati. Il sogno è svanito per il mancato supporto di una città che a quanto pare crede poco nella cultura e nei giovani.

“Marker è morto: il suo lungo sogno svanisce, la sua comunità si disperde, la sua vitalità creativa termina.

È omicidio e suicidio insieme.

Marker è morto, perché i progetti prima di essere progetti sono persone e le persone hanno bisogno di una comunità che creda, che sogni con loro, che immagini con loro, che li sostenga.
Lentamente muore, Como, si smembra, mentre le sue luci si spengono in una notte corta, in un Natale che ravviva i palazzi e poi inghiottisce nel suo buio un anno intero.
Manca un’orchestra perché i suoni si facciano musica, manca un collante perché i pezzi siano di più della semplice somma, manca l’ossigeno che alimenti il fuoco, una fiamma giovane da domare, da indirizzare sostenere, da fortificare.

Marker muore e con lui, la nostra città.
La città muore coi giovani che scelgono Milano per inseguire i propri sogni.
La città muore nei divieti assurdi.
La città muore nel Politecnico che ci lascia nel silenzio più totale.
La città muore nel Politeama decadente.
La città muore nelle palestre fatiscenti.
La città muore nei musei chiusi.
La città muore nelle piscine mai aperte.
La città muore nel mercato coperto.
La città muore nel deserto di idee.
La città muore nelle persone che crepano di freddo e solitudine, nel 2020, per strada.

Ma un antidoto c’è; non è la quarantena. È il suo contrario.
L’antidoto sta nella voglia di riunirsi, nell’incontrarsi, nel parlare, nel sognare, nell’entusiasmo contagioso, nello sbagliare e nell’amare quello che si fa.

Marker è morto, ma vuole diventare antidoto, farsi un’eredità.
Che i progetti guardino a lungo termine, che la comunità si faccia rete e che la rete si faccia collettività, che i sogni e le visioni si facciano proposte e atti concreti, che le parole diventino azioni! Si ritrovino luoghi per creare, persone con cui condividere, discorsi con cui immaginare e iniziare a creare altre possibilità. Non solo il buio. Idee di luce e di futuro.
Ritroviamoci in influenze reciproche, in case a corte, in vicinanze a contatto, perché le idee sono come noi: nascono, crescono e muoiono. Dobbiamo educarle a trasformarsi in progetti.”

Al di là della pigrizia, al di là dell’assenza.
Tu sei qui, ora. Sei ancora in tempo, è ancora possibile.
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I funerali di Marker si svolgeranno presso lo Spazio Gloria il 28 marzo.
Il ricavato contribuirà a “Manchi tu nell’aria”, la grande campagna di acquisto collettivo del Cinema Gloria per salvarlo dalla chiusura.
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Firmato:
Franco Passalacqua, Matteo Montini, Michele Mandaglio, Stefano Lattanzi

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