Sono passati pochi giorni dalla scomparsa di Diego Armando Maradona, la leggenda del pallone morto a 60 anni nella sua casa a Tigre, in Argentina. Il mondo del calcio, ma non solo, è ancora sotto choc. In Argentina sono stati proclamati tre giorni di lutto nazionale per rendere omaggio a El Pibe de Oro che ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore di chi per lui provava una vera e propria venerazione che va ben oltre la fede calcistica.
Hanno voluto ricordarlo anche Papa Francesco, gli All Blacks, la nazionale di rugby neozelandese, con la celebre Haka, la danza tipica del popolo Māori, e moltissimi personaggi del mondo del calcio e dello sport tra cui, ça va sans dire, Pelé.
Anche la Brianza ha scelto di rendere omaggio al genio e sregolatezza del pallone con una statua in legno realizzata negli anni ’80 da uno scultore locale soprannominato ‘Sarin’.
Ora l’opera potrà essere visitata a Cantù, la patria del legno, all’interno del museo privato dell’imprenditore Giovanni Bettio nel cuore della Brianza.
Tutto il mondo vuole rendergli omaggio.