Era il 1998 e Billy Corgan cantava ad una generazione di imperfetti che esserlo non era un problema e che la ricerca di un momento migliore di quello che stavamo vivendo era possibile. Alla base del mio amore per il concetto di imperfezione sta tutta l’accettazione di me stesso che ho coltivato nel tempo. Non è stato facile riconoscere ad un brufoloso ragazzino con occhiali e apparecchio ai denti che sarebbe andata meglio, che se le ragazze non lo calcolavano e i più grandi lo picchiavano, beh sarebbe andata meglio. Che se amava il punk e parlare di filosofia con gli amici non era strano ma solo interessante.