Veronica, primo anno magistrale in lingue moderne presso l’Università dell’Insubria di Como, racconta la propria esperienza in DAD.
Cosa è cambiato da quando c’è la didattica a distanza?
Sono cambiati sia i corsi che gli esami.
Vi faccio un esempio: Cinese era un corso basato molto sull’ascolto e esercitazioni orali con il professore, con la quale interagivamo. Ora sono principalmente traduzioni e altre cose più piatte.
I corsi sono più complessi, nessuno di noi dispone delle tastiere con i caratteri orientali e anche se le impostiamo, sui dispositivi che ne hanno l’opzione, sono comunque davvero complessi da digitare velocemente. Gli appunti sono quindi un continuo: guarda foglio, guarda PC a ripetizione. Vi assicuro che è molto più complesso che in presenza.
Come vivi personalmente questa differenza?
I problemi di connessione internet, non solo miei, ma anche spesso degli stessi professori che, nonostante questo, pretendono che a noi la connessione funzioni sempre, peggiorano la situazione.
Anche mia madre lavora da casa e questo porta ad avere il WI-FI ancora più instabile.
Certo, c’è un risparmio di soldi e tempo. Non devo più pensare alla benzina ed al parcheggio, ma questo non mi fa certo apprezzare la DAD completamente. Pur ammettendo che qualche problema lo risolve.
E i professori come ti sembrano?
I professori sono particolarmente agitati e nervosi. Spesso non sono molto tecnologici e necessitano del nostro aiuto per azioni semplici come la condivisione schermo e audio.
Pretendono molto di più, che la nostra connessione sia perfetta, che rispettiamo precisamente ogni consegna (le quali sono esponenzialmente aumentate). Non considerano per nulla la nostra situazione personale. Spesso segnano le assenze nonostante comunichiamo di aver semplicemente perso la linea.
Pretendono che studiamo di più, ma spiegano meno. Con le lezioni in asincrono diventa impossibile intervenire con eventuali dubbi o domande.
Come ti immagini il futuro della didattica a distanza?
Se la DAD dovesse rimanere dubito che cambierà. Non vedo sinceramente nessuna possibilità di miglioramento se non negli orari delle lezioni.
Anche se ammetto che ho anche poche speranze in futuri passi avanti, anche solo nell’organizzazione.
Connessione e problemi tecnici, sia per studenti che professori, non sono cose che possono effettivamente essere risolte, se non con un intervento su territorio nazionale per portare la fibra a tutti in primis.