Con la diffusione del coronavirus si rischia una vera e propria psicosi ai danni dei cinesi. L’appello pubblicato su Twitter da Lou Chengwang è diventata una campagna social #JeNeSuisPasUnVirus, “Sono cinese, ma non sono un virus. Capisco che tutti abbiano paura, ma non abbiate pregiudizi, per favore”.

Lo slogan si rifà al “Je suis Charlie” lanciato sul web nel 2015 dopo l’attentato terroristico di Parigi alla redazione di Charlie Hebdo. Dalla Francia e dal mondo ora si leva un nuovo coro per arginare gli episodi di razzismo e intolleranza di cui sono vittime i cinesi dopo la scoperta del coronavirus.