Il Como e il 3-5-2: può funzionare?

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Il nuovo modulo potrebbe agevolare Fabregas, penalizzando però altri giocatori-chiave della squadra

Prendere una rosa costruita per il 4-4-2 e farla giocare col 3-5-2, modulo molto diverso. E’ la scommessa ad alto rischio di Jack Gattuso, che sabato a La Spezia ha vissuto il primo, duro test sul campo. Per oltre un’ora non è andata neanche malissimo, anche se poi il tutto va contestualizzato. Ora inizia il campionato e c’è da capire il da farsi.

Fino all’arrivo di Fabregas e Baselli (ormai imminente), nessuno ha mai avuto grossi dubbi su quale fosse il modulo più adatto. Neanche Gattuso, che un mese fa confermava il 4-4-2 senza troppe postille. In effetti il modulo più classico di questo sport sembrava costruito su misura: certo, il terzino destro (e il portiere) andavano trovati sul mercato, però per il resto era il vestito migliore per valorizzare i giocatori presenti in rosa. Con l’arrivo di Fabregas qualcosa è cambiato: con la mediana a 2 bisognava trovare il modo per non dare al catalano troppi compiti di fatica, ma per il momento si è preferito lasciar perdere e cambiare rotta. Oggi, con l’acquisto di Baselli, il Como potrebbe teoricamente ancora giocare col 4-4-2 ma Cesc e l’ex Torino non giocherebbero insieme per ovvie questioni di equilibri: qui sotto un ipotetico Como con questo modulo.

Si è però deciso di virare sul 3-5-2, che vedete qui sotto. Effettivamente questo schieramento toglie parecchi compiti difensivi a Fabregas, che così potrebbe avere la lucidità necessaria per sprigionare il suo enorme talento. A prima vista anche la difesa sembra adattabile a questo modulo: avremmo tre ballottaggi aperti, cioè Odenthal-Delli Carri, Binks-Scaglia (l’ex Monza nel ruolo di braccetto non lo vediamo granché) e Solini-Cagnano. Delli Carri e Binks hanno già giocato a 3, Cagnano l’anno scorso ha dimostrato di adattarsi bene. E però ci sono anche tanti “contro”: nel 3-5-2 giocatori come Parigini, Kerrigan e i convalescenti Chajia e Gatto sono difficili da valorizzare. Idem Blanco, che Gattuso sta provando ad adattare mezzala. Se anche arrivasse un esterno destro, gli spazi per queste ali offensive si ridurrebbero ancora di più.

Altre opzioni? Ci sarebbe il 4-3-3, o 4-3-1-2 o 4-3-2-1, poco cambia. Così la difesa si potrebbe mantenere a 4 (servirebbe sempre un terzino destro, a meno di puntare sulla coppia Iovine-Delli Carri), il centrocampo sarebbe a 3 a misura di Fabregas e in attacco potrebbero trovare spazio Cerri, Mancuso e uno tra Chajia, Parigini, Blanco e Kerrigan. Ipotesi ad oggi lontana dalla realtà.

La sintesi di tutto ciò è semplice. La causa di questi dubbi è l’arrivo di un campione come Fabregas e di un altro talento come Baselli. Potremmo chiamarli problemi di abbondanza, che solitamente sono i più desiderati da un allenatore. Ad oggi, la sua lavagna è orientata al 3-5-2. Gli equivoci tattici nel breve termine sembrano risolti: Parigini esterno a tutta fascia a destra con minori obblighi di copertura rispetto a Ioannou, Blanco mezzala, Kerrigan arma a partita in corso, Chajia e Gatto ancora non ci sono. Vedremo come andrà la prova del campo. E vedremo anche chi altro arriverà – e partirà – in queste ultime settimane di mercato.

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