Hotel e ristoranti: allarme rincari. I prezzi aumentano più a Lecco che a Como

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I Servizi di alloggio, ossia alberghi, motel, pensioni, bed and breakfast, agriturismi, villaggi vacanze, campeggi e ostelli della gioventù a luglio costano in media nazionale il 12,7% in più rispetto allo scorso anno. In particolare, prendono il volo gli alberghi ei motel (+16,6%) e le Pensioni (+9,4%). Un balzo non indifferente ma che diventa stellare in molte città, con differenze sul territorio notevoli pari a quasi 40 punti percentuali tra la città peggiore e la migliore, addirittura in deflazione, indice di una ripresa della domanda turistica molto differenziata. Questi gli ultimi dati dell’Unione Nazionale dei Consumatori.

Como e Lecco

Per rimanere sul nostro lago, notiamo questo dato interessante: a Lecco i prezzi sia degli alloggi, hotel che dei ristoranti sono aumentati maggiormente rispetto a Como. Secondo la tabella di unione Consumatori Lecco è all’8° posto per i rincari degli alloggi e al 13° posto per i ristoranti. Como per quanto riguarda hotel e alloggi è al 18° posto e non compare neanche tra i primi 25 posti per quanto riguarda i rincari della ristorazione.

Ma quali sono le prime tre città che hanno aumentato maggiormente i prezzi in questi settori?

A guidare la classifica (Tabella n. 1) della città con i maggiori rialzi nel settore alberghiero è Firenze, con uno spropositato +38,5% su luglio 2021.  Al secondo posto Milano, con un incremento annuo del 30,9%. Medaglia di bronzo a La Spezia con +27%. Appena giù dal podio Viterbo, +23%, poi Bari, la prima delle città del Sud con +21,7%. In sesta posizione Venezia con +21,2%, poi Pisa (+19,7%), Lecco e Trieste (entrambe a +19,1%). Chiude la top ten Modena (+18,7%).

Sull’altro versante della graduatoria, 3 le città virtuose in deflazione: Vercelli (-1,4%), Reggio Emilia (-1,2%), Massa-Carrara (-0,5%).

Per i Servizi di ristorazione (Tabella n. 2), ossia ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, gelaterie, prodotti di gastronomia e rosticceria, a fronte di un’inflazione annua pari, per l’Italia, al 4,8%, a Verona i ristoranti rincarano rispetto a luglio 2021 dell’8,8%. Al secondo posto Forlì-Cesena, con +8,1% e al terzo Brescia, +7,9%.

Segue Palermo (+7,8%), prima città del Sud, poi Gorizia (+7,6%), Sassari (+7,4%), in settima posizione Novara, Trento e Pistoia (+6,8% per tutte e 3). Chiude la top ten Bologna e Olbia-Tempio (+6,7% entrambe).

La città più risparmiosa è Lodi (1,4%), in seconda posizione Campobasso (+1,6%). Al terzo posto Teramo (+1,9%).

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