Green pass nel Regno Unito e in Italia: vediamo insieme le differenze

Come ben noto, il 1 luglio è entrato in vigore in tutta Europa il “certificato COVID digitale dell’UE”, comunemente chiamato Green pass. Questo certificato digitale (ma anche cartaceo) permette ai cittadini di dimostrare di:
⁃ essere stati vaccinati contro il COVID-19
⁃ aver ricevuto un test negativo
⁃ essere guariti dalla patologia
Tale documento dovrebbe esonerare chi ne è in possesso dalle restrizioni in quel momento in vigore.
È proprio notizia di questa settimana, per esempio, che il governo italiano ne ha annunciato l’obbligatorietà dal 6 agosto per bar e ristoranti (al chiuso e al tavolo), palestre, cinema, teatri, stadi e concerti.
Anche per i viaggi si sta discutendo molto sul suo uso. L’unione Europea ha già assicurato che:
“In caso di viaggio, il titolare del certificato dovrebbe, in linea di principio, essere esonerato dalle restrizioni alla libera circolazione: gli Stati membri dovranno cioè astenersi dall’imporre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di un certificato COVID digitale dell’UE, a meno che esse non siano necessarie e proporzionate per tutelare la salute pubblica.”
Il problema nasce però dal momento in cui si decide di viaggiare da e per un paese che non fa parte dell’Unione Europea. In questo caso la comunità europea ed il paese in questione devono prima trovare un accordo, cosa che, per esempio, non è ancora avvenuta con il Regno Unito, da poco uscito formalmente dall’UE.
In realtà anche in Inghilterra esiste un documento simile al green pass, chiamato “NHS COVID Pass”. Le funzioni e lo scopo sono molto simili alla versione europea. Ma come ha recentemente ricordato il consolato italiano a Londra:
“Si ricorda che ad oggi non esiste un accordo di riconoscimento reciproco tra i sistemi di certificazione dello status vaccinale tra Unione Europea e Regno Unito”.
Come gia’ riportato sul nostro sito internet e in precedenti post sulla normativa in vigore sugli spostamenti tra Italia e Regno Unito, si chiarisce che ad oggi il Regno Unito NON riconosce ai titolari di green pass un accesso al territorio britannico a condizioni facilitate. Similmente, il c.d. “covid pass” contenuto nell’app NHS inglese o simili attestazioni cartacee da parte dei sistemi sanitari gallese, nord-irlandese e scozzese NON garantiscono un’esenzione dalle norme sanitarie (isolamento fiduciario e obblighi di tampone) per i viaggiatori dal Regno Unito verso l’Italia.”
Dunque per il momento bisogna ancora aspettare. Si spera che tra fine mese e i primi giorni di agosto vengano resi noti maggiori chiarimenti e una soluzione condivisa dalle parti. Nel frattempo, però, in molti si domandano come verranno gestiti i possibili disagi soprattutto per i tanti italiani che vivono a Londra e nel Regno Unito che vogliono andare e soggiornare in Italia per le vacanze estive.
Staremo a vedere.
Fonti:
⁃Sito del servizio nazionale britannico: https://www.nhs.uk/conditions/coronavirus-covid-19/covid-pass/
⁃Pagina Facebook ufficiale del consolato italiano a Londra: https://m.facebook.com/ItalyinLDN/?tsid=0.8570077892134453&source=result
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