Doveva tornare in carcere per un ordine del Giudice ma sorpreso in un bar di Como con altri pregiudicati da false generalità: denunciato e poi arrestato dalla Polizia di Stato.
Nella serata del 27 novembre le volanti della polizia, durante il controllo del territorio in città e nella prima periferia, passando in via Mentana hanno notato, all’esterno di un bar, un gruppo di persone. Erano già conosciute per i loro trascorsi giudiziari. Hanno così deciso di effettuare un controllo degli avventori del locale.
Dal controllo è emerso che la maggior parte degli avventori, giovani ragazzi che negli ultimi anni sono stati coinvolti in indagini riguardanti le cosiddette “baby gang”. Molti avevano precedenti penali e di polizia per i più svariati reati, per lo più contro il patrimonio e contro la persona. Tre di loro risultavano anche destinatari dell’Avviso Orale del Questore.
Dichiara e generalità del fratello
L’attenzione degli agenti è stata in particolare attirata da uno dei ragazzi. Si trattava di un 21enne di origini algerine di nazionalità italiana residente a Como. Il giovane alla richiesta di mostrare i suoi documenti, ed essendone privo, ha dichiarato le generalità del fratello minore, di 18 anni. Probabilmente con l’intento di sottrarsi ad un ordine del Giudice che gli sospendeva la misura alternativa in corso di esecuzione, ripristinando la sua carcerazione.
I poliziotti però, conoscendo personalmente il soggetto, soprattutto anche il fratello minore, lo hanno prima portato in Questura. Qui è stato denunciato per le false attestazioni e quindi arrestato in esecuzione del provvedimento a suo carico. È stato portato al Bassone.