Covid, la Svizzera nega la rianimazione ai pazienti anziani. Sceglierà chi curare in base a età e patologie pregresse

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La seconda ondata dell’emergenza sanitaria non risparmia nessuno, nemmeno la piccola e neutrale Svizzera che sta combattendo contro numeri altissimi legati al Coronavirus.

Si parla di un rapporto di 494,9 casi ogni 100 mila abitanti, il doppio che in Italia e in Austria, cinque volte più che in Germania.

Esiste nuovo documento stilato dall’Accademia Svizzera delle Scienze Mediche e dalla Società Svizzera di Medicina Intensiva, in vigore già da marzo, anche se non è stato ancora seguito alla lettera. Vediamo di cosa si tratta.

Come riporta il quotidiano nazionale La Stampa La Svizzera avrebbe già deciso preventivamente, qualora gli ospedali e le terapie intensive fossero al collasso, le tipologie di pazienti che non verranno ricoverati in Rianimazione.

Limiti di età

I pazienti che non verranno ricoverati in Terapia Intensiva: “Età superiore a 85 anni. Età superiore a 75 anni accompagnata da almeno uno dei seguenti criteri: cirrosi epatica, insufficienza renale cronica stadio III, insufficienza cardiaca di classe NYHA superiore a 1 e sopravvivenza stimata a meno di 24 mesi A livello A, letti in Terapia Intensiva disponibili ma risorse limitate, i criteri per non essere ammessi alla rianimazione sono più gravi. Tra gli altri: «Arresto cardiocircolatorio ricorrente, malattia oncologica con aspettativa di vita inferiore a 12 mesi, demenza grave, insufficienza cardiaca di classe NYHA IV, malattia degenerativa allo stadio finale. Età superiore a 85 anni. Età superiore a 75 anni accompagnata da almeno uno dei seguenti criteri: cirrosi epatica, insufficienza renale cronica stadio III, insufficienza cardiaca di classe NYHA superiore a 1 e sopravvivenza stimata a meno di 24 mesi”

Nel caso in cui ci fossero disponibili letti in Terapia Intensiva disponibili ma risorse limitate, i criteri per non essere ammessi alla rianimazione sono più gravi. Tra gli altri: «Arresto cardiocircolatorio ricorrente, malattia oncologica con aspettativa di vita inferiore a 12 mesi, demenza grave, insufficienza cardiaca di classe NYHA IV, malattia degenerativa allo stadio finale».

La decisione spetterà quindi ai medici e al numero dei letti disponibili negli ospedali svizzeri. Una scelta fortissima che scatenerà una serie di infinite polemiche che riguardano soprattutto il diritto di essere curati a ogni età.

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