Bellemo e compagni demotivati e sconfitti 2-0 dagli spallini. Gattuso dia i giusti stimoli

Classifica tranquilla, stampa tranquilla, tifosi tranquilli, società tranquilla. Ed ecco arrivare una prestazione molto, troppo tranquilla del Como, che nel primo tempo è stato letteralmente sbranato da una SPAL bisognosa di punti. Non solo gli ospiti hanno sbloccato la partita (con Vido al 32′) ma hanno sostanzialmente impedito al Como di passare anche solo la metà campo. Impensierire il portiere Thiam, poi, è rimasto solo un bel sogno per praticamente tutti i 90′. Anzi, nella ripresa è arrivato il raddoppio di Melchiorri al 71′. Fase difensiva passiva, nessuna idea in impostazione. E solo grazie all’imprecisione degli attaccanti avversari il risultato non si è allargato.

Como decimato dalle assenze sì, ma soprattutto distratto, demotivato, deprimente. Anche stanco, certo. Siamo sicuri che nessuno abbia avuto interesse a regalare tre punti alla SPAL, e ci mancherebbe, però oggi il Como sostanzialmente non ha giocato. E dispiace molto aver visto a fine partita Jack Gattuso discutere con qualche tifoso particolarmente critico. Un allenatore-tifoso come lui dovrebbe sapere che dopo prestazioni del genere sugli spalti cadono le braccia. E’ proprio lui, il coach, a dover dare alla squadra le motivazioni giuste anche in una situazione di classifica tranquilla. Ed è sempre lui a dover scegliere i giocatori anche in base alla condizione fisica: ok le assenze, ma in panchina c’erano giocatori come Cagnano, Nardi, Kabashi, Gabrielloni e Iovine che forse avrebbero avuto più birra in corpo. Tutto ciò si somma a una cosa successa ad Alessandria che ancora non abbiamo capito: perché Jack, in una partita dispendiosissima, ha effettuato solo 3 cambi su 5?

Dispiace parlare così di un gruppo in linea con gli obiettivi stagionali, però forse a volte le voci critiche servono a mettere un po’ di pepe. Nelle ultime quattro partite il Como ha deragliato a Benevento, ha pareggiato col Brescia e con l’Alessandria soffrendo tantissimo e ha perso male anche oggi. Non vorremmo che dopo la vittoria col Cosenza la squadra si sia un po’ rilassata. Il campionato è lungo, tra l’altro la zona playoff non è nemmeno così irraggiungibile e pure la salvezza non è ancora aritmetica. Soprattutto, i sacrifici dei tifosi vanno ricambiati. Un periodo di appannamento ci sta, non scendere nemmeno in campo però è grave.