Pessima prestazione nei primi 60′, poi la superiorità numerica e il gran gol di Arrigoni raddrizzano un pomeriggio complicatissimo
C’è stato un momento nel secondo tempo in cui il conto dei tiri recitava 18-2. E potremmo già chiudere qui l’articolo.
Ad Ascoli il Como trova un 1-1 che ha del miracoloso, visto l’andamento della partita. Merito di Facchin, merito dell’espulsione di Saric, merito del gran gol di Arrigoni, merito soprattutto dell’imprecisione dei bianconeri che consente ai lariani di rimanere a +6 dal quintultimo posto.
Davvero incomprensibile la prestazione di Bellemo e compagni nella prima ora di gioco. Ogni contrasto, aereo e non, era dell’Ascoli; i giocatori comaschi erano sempre a terra ad ogni contatto; ogni azione era buona per protestare con l’arbitro. E tatticamente l’Ascoli ha fatto quel che ha voluto, puntando molto sul mismatch tra Bidaoui e Vignali, in enorme difficoltà. E’ proprio il marocchino a mettere in mezzo il pallone che, dopo una goffa deviazione di Arrigoni, diventa un assist per il gol di Tsadjout: siamo al minuto numero 17. Ma fino al 60′ è un vero e proprio assalto ascolano, col Como che combina poco. L’unica vera occasione è per Cerri, che però conferma di avere le polveri fradicie. Così se il parziale non si aggrava, il merito è soltanto di Facchin e della poca lucidità bianconera sotto porta.
Tra il 59′ e il 65′ il Como pesca due jolly: prima il rosso diretto a Saric (intervento duro su Gabrielloni, da arancione esattamente come il fallo di Parigini a fine primo tempo, punito col giallo), poi il gran tiro al volo di Arrigoni che si insacca per il pareggio. Giocoforza la partita cambia, ma non abbastanza per consentire al Como il ritorno alla vittoria. Gliozzi non trova la zampata a porta vuota, il portiere Leali risponde benissimo a un’inzuccata di Cerri, infine Blanco – in nettissimo fuorigioco – va verso il pallone e induce l’arbitro ad annullare il gol di Bellemo. Nel recupero l’allenatore bianconero Sottil viene espulso per proteste e, uscendo dal campo, litiga furiosamente con la panchina biancoblu.
Insomma, una partita di cui portiamo a casa solo il punto e la reazione finale. Ma per oltre un’ora è stato tutto sbagliato: la formazione iniziale, i cambi troppo in ritardo, le giocate ma soprattutto un atteggiamento completamente sbagliato e inadatto a una squadra che vuole salvarsi. Il gol annullato a Bellemo è una fotografia di tutto ciò: incredibile che Blanco, ben consapevole di essere in fuorigioco, sia andato comunque verso il pallone.
Senza l’espulsione probabilmente il Como avrebbe perso. E’ andata bene. Più in generale, bisogna ritrovare il gioco e la garra necessari per mantenere la categoria. Sotto questo aspetto la partita di mercoledì a Frosinone sarà un bell’esame. Perché ok, la società è sana, gli allenamenti sono su campi da Serie A, gli stipendi arrivano puntuali, ma tutto ciò non dà punti e per salvarsi servono prestazioni ben diverse.