Come procede il piano vaccinale nel Regno Unito? Uno sguardo ai dati e alla mia esperienza personale

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Come sappiamo il Regno Unito è stato uno dei primi paesi europei ad iniziare la campagna di vaccinazione di massa cercando di immunizzare quante più persone possibili con una prima dose, cercando di tardarne, nei tempi consentiti, la seconda.
Finora questa strategia si sta rivelando vincente se leggiamo i dati ufficiali: al momento in cui scrivo più di 38 milioni di persone hanno già ricevuto almeno una dose, mentre il numero di chi è stato vaccinato completamente si attesta sopra i 23 milioni. Per fare un paragone con l’Italia, che ha lo stesso numero di abitanti, al momento sono “solo” 10 milioni le persone che hanno ricevuto il ciclo vaccinale completo, mentre sono 21 milioni quelle che hanno avuto almeno una dose.
L’hub vaccinazioni all’esterno dell’ospedale St. Thomas, proprio di fronte al parlamento inglese, sulla sponda sud del Tamigi. Un’ottima vista!
In queste settimane si sta procedendo ad invitare e vaccinare la fascia d’età compresa tra i 30 e i 32, mentre i restanti trentenni sono già stati gradualmente contattati per prenotare la propria dose e la maggior parte risulta già vaccinata. E tra questi ci sono anche io.
Uno dei segnali fuori dall’ospedale
Devo dire che l’intero processo per potersi vaccinare è stato molto rapido ed efficiente: dal giorno in cui si sono aperte le prenotazioni fino al momento della vaccinazione sono passati appena 3 giorni. Una finestra temporale brevissima e inaspettata considerato il numero elevato di persone che vivono nella capitale inglese.
Versione cartacea dei dettagli della vaccinazione. Esiste come detto anche la versione digitale
Esistono diversi modi per potersi prenotare, in maniera molto simile a come avviene in Italia: direttamente dal sito internet del NHS (il servizio sanitario nazionale), attraverso un invito che arriva dal proprio medico di base, o chiamando un numero dedicato. È inoltre possibile prenotare già la seconda dose.
Il momento della vaccinazione
Ricordo che qui la gestione del piano vaccinale è esclusivamente a livello nazionale, e non in parte delegato alle regioni come invece avviene in Italia. Per questo motivo non vi è alcun disomogeneità tra le diverse zone del paese, cosa che purtroppo si riscontra in Italia. Per esempio, in Lombardia e quindi anche a Como si sono da poco aperti gli appuntamenti per i trentenni, mentre in Toscana si stanno ancora somministrando i vaccini ai sessantenni.
Per quanto riguarda i luoghi dedicati alle vaccinazioni, a Londra esistono moltissimi punti, e si può scegliere il più vicino al proprio domicilio inserendo il proprio indirizzo. Ci sono centri medici e hub attrezzati per l’occasione. La scelta è quindi ampia.
Una volta arrivato mi sono stati consegnati alcuni fogli sui quali veniva spiegato dettagliatamente il vaccino che di lì a breve mi avrebbero somministrato. I tempi di attesa sono stati molto brevi, circa 10 minuti. In tutto mi ci sono voluti una trentina di minuti per l’intero processo, inclusi i 15 di monitoraggio normalmente richiesti dopo l’iniezione.
Il giorno seguente i dettagli della vaccinazione erano presenti nell’app dell’NHS, appunto nella sezione dedicata al COVID. L’app svolge così anche la funzione di green-pass, permettendo agli utenti di viaggiare più facilmente in futuro.
Ora dunque non mi resta che aspettare la seconda dose e che le ultime restrizioni vengano finalmente tolte. Non vedo l’ora di poter viaggiare nuovamente e, perché no, tornare presto a casa.

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