Oggi ricorre per la ventesima volta il Blue Monday, il giorno definito “più triste dell’anno”, che cade ogni terzo lunedì di gennaio. Secondo presunti studi psicologici, questa giornata porterebbe un calo dell’umore legato alla fine delle festività natalizie e alla consapevolezza che le prossime vacanze sono ancora lontane. La nascita del Blue Monday viene attribuita a Cliff Arnall, psicologo e docente dell’Università di Cardiff, che lo introdusse in un articolo pubblicato nel 2005 su The Guardian.
In realtà, come spiega Alessandro Bono (esperto del gruppo di comunicazione Purple & Noise) all’Adnkronos, si tratta di un’invenzione pubblicitaria. “Il Blue Monday è nato dall’idea creativa di un collega PR, che vent’anni fa lo incluse in un comunicato stampa diffuso a varie testate. L’obiettivo? Sostenere le vendite di un network di viaggi, proponendo una vacanza come antidoto alla malinconia”.
Questa brillante trovata continua, dopo due decenni, a influenzare il nostro umore, complice il fascino del marketing. “Ma se dopo ogni fase di depressione segue un ‘rimbalzo’ positivo – suggerisce Bono – il vero rimedio è aspettare il giorno successivo: l’Happy Tuesday.”