
ROSSINI E LA PETITE MESSE
La Stagione Concertistica del Teatro Sociale di Como prosegue martedì 19 dicembre alle ore 20.30 con LA PETITE MESSE SOLENNELLE, uno di quelli che Gioachino Rossini amava definire ‘peccati di vecchiaia’, ovvero le composizioni sacre e da camera nate in tarda età, dopo l’addio alle scene avvenuto nel lontano 1829 conGuglielmo Tell.
Tra i protagonisti di questo gioiello per piccolo organico, il tenore comasco Marco Berti.
La serata è in collaborazione con Lions Club Como Lariano e parte del ricavato sarà destinato a Centro Servizi Cani Guida Lions di Limbiate.

INFO
Biglietti per lo spettacolo in vendita presso la biglietteria del Teatro e online su www.teatrosocialecomo.it. Posto unico 25€ + prevendita.
TEATRO SOCIALE DI COMO
martedì, 19 dicembre 2017 – ore 20.30
PETITE MESSE SOLENNELLE
Musica di Gioachino Rossini

Soprano Enkeleda Kamani
Contralto Alessandra Palomba
Tenore Marco Berti
Basso Massimiliano Travagliati
Pianoforti Giovanni Brollo, Giorgio Martano
Armonium Ivano Raffaglio

Maestro del coro Mario Moretti
Coro Città di Como
Coro Polifonico Benedetto Marcello di Mendrisio
in collaborazione con Lions Club Como Lariano
«Cette petite composition qui est hélas le dernier péché mortel de ma vieillesse»
di Nicolò Rizzi
«Signore, rassicurati, non ci saranno Giuda alla mia cena e canteranno bene e con amore, le tue lodi e questa piccola composizione, ch’è ohimè l’ultimo peccato mortale della mia vecchiaia». Gioachino Rossini era già in là con gli anni quando, ormai da tempo in Francia, si apprestò a portare a termine un compito prefissosi da tempo: la composizione di un’opera sacra in cui compendiare la sua piena maturità musicale. Conservando intatta la propria intelligenza e proverbiale ironia, il Genio pesarese decise di ascrivere così questa sua Messe «petite», ma «solennelle», entro quella squisita collana di preziosi che sono i suoi Péchés de vieillesse (Peccati di vecchiaia), scegliendo di concluderne il manoscritto con un congedo nientemeno diretto che al Padreterno: «Buon Dio, eccola terminata quest’umile piccola Messa. È musica benedetta quella che ho appena fatto, o è solo della benedetta musica? Ero nato per l’opera buffa io, lo sai bene! Poca scienza, un poco di cuore, tutto qua. Sii dunque benedetto e concedimi il Paradiso!». Dichiarazione sorniona – di uno scettico, certo – verso una fede che in quest’opera par però riscoperta, con mirabile freschezza, in pagine vivide per sincera spiritualità.