Alto Lago, approvato il progetto che porterà 3,1 milioni di euro per il turismo

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Un grand tour tra riva e alta montagna per riqualificare e rilanciare spazi pubblici destinati al nuovo turismo outdoor. Il progetto era stato candidato dalla Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio nel 2022 sul bando di Regione Lombardia della strategia Valli Prealpine ed era risultato secondo dei non finanziati in graduatoria. Grazie a un incremento della dotazione finanziaria ora anche la strategia Dal lago alla montagna, natura, storia e sport avrà 3,1 milioni di contributi.

“E’ un’altra splendida notizia – commenta il presidente della Comunità Montana, Mauro Robba – La strategia “Dal lago alla montagna, natura, storia e sport” è coerente e anzi perfettamente integrata con i progetti di sviluppo dell’area dell’Alto Lario sempre sotto la regia della Comunità Montana. Si tratta di interventi che fino al 2029 porteranno sul territorio investimenti per 13,5 milioni di euro”. Oltre alla strategia descritta ci sono altre novità.

I finanziamenti

La strategia nazionale aree interne. Questa ha in dotazione 8,5 milioni di euro per l’area dell’alto lago occidentale. Poi c’è il nuovo polo culturale a Palazzo Gallio con un investimento di 1,7 milioni di euro; il nuovo Gal con una strategia di 3,3 milioni di euro. “Tenevo molto al finanziamento di questo progetto e sono soddisfatto perché si mette al centro il lago e il suo stretto legame con la montagna – aggiunge l’assessore regionale Alessandro Fermi. Mi fa davvero piacere che i finanziamenti di Regione vengano utilizzati per dare una nuova linfa al turismo, ma in chiave sostenibile. Collegare i piccoli comuni del lago, che stanno vivendo una stagione turistica straordinaria, ai borghi montani a rischio spopolamento è un’idea centrata che guarda al futuro con intelligenza”.

I 4 obiettivi

La strategia “Dal lago alla montagna” ha quattro obiettivi principali:

1- Contrastare il fenomeno dello spopolamento nei borghi di media montagna collegandoli a itinerari che dalla riva del lago ad alta attrattività turistica conducano in alta montagna ad alto valore paesaggistico e ambientale;

2- Mettere a sistema e rigenerare luoghi e immobili pubblici oggetto di abbandono (ex scuole, rifugi);

3- Valorizzare il parco della Valle Albano;

4- Sperimentare tra i 6 enti pubblici coinvolti un processo condiviso di gestione unitaria
della promozione del territorio e di servizi turistico-ricettivi.

Il progetto

Un grand tour dal giardino del Merlo in riva al lago alle vette del parco della Valle dell’Albano con uno sguardo oltre frontiera per una esperienza unica, capace di attrarre il nuovo turismo outdoor in forte sviluppo. La strategia mira a integrare e mettere a sistema 6 interventi (Centro Polifunzionale di Peglio, Giardino del Merlo a Dongo, Ex scuole elementari a Livo e a Stazzona, rifugio Giovo a Garzeno, strada agro-silvo-pastorale a Gravedona ed Uniti), di cui uno in capo alla Comunità Montana in Comune di Dongo e gli altri a 5 Comuni territorialmente contigui per rigenerare e valorizzare aree e strutture di proprietà pubblica lungo un itinerario ciclo-pedonale che dalla riva a Dongo e Gravedona colleghi attrattori turistico-culturali dei borghi a Peglio, Garzeno, Stazzona e Livo e valorizzi gli ecosistemi di pregio ambientale (Giardino del Merlo a Dongo, PLIS Valle Albano a Gravedona ed Uniti e il monte Sasso Pelo a Peglio dove sorge la spaccatura a V della Linea Insubrica) fino a giungere ai rifugi Giovo e St. Iorio.

La rigenerazione dei luoghi consentirà una nuova offerta di servizi di accoglienza turistica al rifugio Giovo, al rifugio St. Iorio e all’area camper di Peglio così da incrementare la quota di pernottamenti in alta montagna. Ogni luogo rigenerato sarà inoltre dotato di attrezzatura wi-fi e punto internet a disposizione anche della popolazione locale.

Intervento a Riva e il Giardino del Merlo

Si estende al confine tra i paesi di Dongo e Musso. È stato realizzato sulle pendici del Sasso di Musso dove un tempo sorgeva l’antico castello di Gian Giacomo Medici, detto il Medeghino. Oggi restano solo le rovine. L’intervento prevede la messa in sicurezza dei percorsi e un nuovo allestimento con cartellonistica e punti panoramici attrezzati. È previsto anche l’allestimento nell’ edificio esistente di un centro polifunzionale per l’accoglienza, la didattica e la ristorazione. Interventi anche in media e alta montagna.

 

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