“Una città che si spegne”

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All’inizio non ero realmente cosciente di che cosa significasse chiudere tutto. All’improvviso il buio e una città spenta.

E ora cosa succede? Una domanda inevitabile che ci siamo posti tutti. Ogni giorno diventa sempre più straziante per queste menti così pretenziose che non riescono mai ad essere sufficientemente soddisfatte. Bombardati di notizie, idee contrastanti, aiuti effimeri e voci su voci. Teorie, ipotesi e lampi di genio. E alla fine?

Confini e negozi chiusi, saracinesche abbassate, vie e piazze vuote, volti coperti da mascherine, sorrisi dimenticati, parchi inaccessibili, scuole e università senza alunni. Studenti e studentesse presi dall’ansia, dalla paura, dalla tristezza. Cerchiamo di farci forza l’un l’altro allora, di non arrenderci e di dare il massimo lo stesso.

Ma i nostri sforzi vengono realmente riconosciuti?

Giorgia Tuvo

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