Giovani Mediatori dell’Insubria aiutano gli studenti stranieri nelle scuole comasche

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GIOVANI MEDIATORI DELL’INSUBRIA AL FIANCO
DEGLI STUDENTI STRANIERI NELLE SCUOLE DI COMO

Prosegue con successo il progetto coordinato da Paola Baseotto con l’obiettivo di favorire l’accoglienza, l’inclusione e l’integrazione

Como, 15 aprile 2019 – Università e scuole del territorio si incontrano a Como grazie al progetto Giovani Mediatori dell’Insubria, che è in corso con dieci attività negli istituti comprensivi di Como Borgovico e Como Rebbio. Si tratta di un’importante esperienza di tirocinio con l’obiettivo di favorire l’accoglienza, l’inclusione e l’integrazione: gli studenti del corso di laurea in Scienze della mediazione mettono a disposizione tempo ed entusiasmo a supporto di alunni di altre culture che hanno bisogno di aiuto nel loro percorso di istruzione, sia dal punto di vista puramente scolastico che da quello linguistico-culturale.

Come è noto, le scuole dell’area comasca registrano ogni anno un’alta percentuale di alunni di varie provenienze geografiche e culturali. Un’indagine Istat (2016) ha evidenziato che gli studenti con background migratorio sono soggetti a maggior rischio di insuccesso formativo e uscita dal sistema scolastico prima del completamento del ciclo di studi rispetto ai coetanei italiani.

Le attività di tirocinio già effettuate fino ad oggi sono 187: sporadiche dal 2011 al 2013, costituiscono dal 2014 un’iniziativa costante coordinata da Paola Baseotto, professore associato di lingua inglese al Disuit, Dipartimento di Scienze umane e dell’innovazione per il territorio a cui fa capo il corso di laurea in Scienze della mediazione interlinguistica e interculturale che è stato attivato nel 2005 e accoglie ogni anni 250 matricole con numero programmato.

la professoressa Paola Baseotto, responsabile del progetto

Racconta Paola Baseotto: «In alcuni casi il giovane mediatore appartiene in prima persona ad altre realtà linguistiche e ricorda bene il proprio percorso di inserimento nelle scuole del nostro territorio all’indomani del trasferimento in Italia della sua famiglia. Al termine del tirocinio gli studenti dell’Insubria segnalano, oltre ai vantaggi derivanti dalla pratica delle lingue straniere conosciute, un arricchimento umano, lo sviluppo di capacità di ascolto e abilità relazionali. Quasi sempre tra i nostri studenti e gli alunni a loro affidati nascono rapporti di amicizia».

Gli studenti si impegnano per 60, 120 o 180 ore nell’arco di alcuni mesi, grazie a una convenzione tra gli istituti (scuole primarie e secondarie di primo grado) e l’Insubria. Sono previsti inoltre laboratori di alfabetizzazione in lingua italiana, che vengono svolti anche tramite l’applicazione dei principi della glottodidattica ludica, e un’attività di supporto nelle ore pomeridiane dedicate ai compiti.

Negli anni sono state coinvolte in questo progetto centinaia di persone tra studenti di Mediazione, alunni, dirigenti scolastici, docenti, operatori Ata presso realtà scolastiche di una vasta area (tra le altre gli Istituto Comprensivo di Borgovico, Como Nord, Como Rebbio, Bellagio, Lurate Caccivio).

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